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Buongiorno,
è con molto piacere che condivido con voi un primo esito della mia partecipazione alla ricerca sulla didattica scolastica coordinata dal Professor Pier Cesare Rivoltella e dalla professoressa Chiara Panciroli .
Parte del mio intervento è stato selezionato tra le riflessioni del campione di insegnanti di scuola primaria ed è parte del docufilm prodotto dal gruppo CAVE (Centri audiovisivi per l'Educazione).

Il docufilm è il primo esito di una ricerca relativa alla DIDATTICA A DISTANZA, che ha preso avvio durante l'estate, con lo scopo di rendere visibili i cambiamenti in atto nelle pratiche di insegnamento e riflettere su di essi. L’insegnante è un “professionista riflessivo” (D. A. Schön, 2006) in grado di guardare alla pratica e all’esperienza per potenziare le sue azioni future: più il docente riflette sul già attuato, più saprà individuare quei nodi cruciali passibili di potenziamento attraverso la formazione per rendersi promotore di una didattica innovativa in vista del prossimo anno scolastico.

Elisa Cignoli FS Didattica

 

Che cosa pensano gli insegnanti della Didattica a Distanza? Le riflessioni di un campione di insegnanti di scuola primaria e secondaria sono state raccolte in due Docufilm prodotti da CAVE – Centri Audiovisivi per l’Educazione, il gruppo che riunisce ricercatori delle università di Torino, Bologna e Milano Cattolica con lo scopo di documentare la scuola e la didattica e di fare ricerca in ambito educativo con il supporto delle tecnologie e in particolare del linguaggio audiovisivo. Molti insegnanti hanno aderito alla richiesta di collaborazione con brevi video autoprodotti che avevano lo scopo di sviluppare una riflessione personale sull’esperienza di didattica a distanza del periodo marzo-giugno 2020 e di comunicare gli esiti di tale riflessione a beneficio di un’analisi condivisa. La produzione dei Docufilm è stata curata da Pier Cesare Rivoltella e Chiara Panciroli; la realizzazione è di Laura Corazza.

Questo genere narrativo, con linguaggio audiovisivo, è molto utile per la ricerca scientifica pedagogica in quanto frutto di una co-costruzione di significati, che si intreccia con il percorso d’indagine arricchendolo di suggestioni creative. Il prodotto, come la ricerca, nasce da un’idea che si sviluppa con l’aggiunta di ogni nuovo elemento narrativo, le singole interviste, diventando al contempo una narrazione autonoma e multi-prospettica. Il prodotto finale ricostruisce un fatto e una situazione, storicamente connotati, trattati con argomenti personali e collettivi, a scopo informativo/formativo e anche divulgativo e di intrattenimento.

Come tutti i prodotti di documentazione non può avere pretese di oggettività o di esaustività: si è sviluppato con un processo di indagine e di studio, rappresenta singole visioni personali e alcune linee narrative identificate dal montaggio, grazie a un lavoro di selezione e di ricostruzione a posteriori di concetti che richiederanno poi un successivo momento di analisi. È il racconto di una realtà costruita con tanti punti di vista diversi.

Una prima riflessione su questo racconto ci restituisce alcuni concetti ricorrenti. Innanzitutto, è opinione condivisa dalla maggior parte degli insegnanti che questa esperienza abbia posto le basi per una spinta di rinnovamento della didattica nella scuola italiana. Non si è trattato solo di trovare soluzioni emergenziali ma di una sfida. Di seguito alcune frasi pronunciate dagli insegnanti.

“È stata un sfida intrigante che mi ha permesso di ripensare la didattica e il senso del mio insegnare”.

“Per una nuova era della didattica scolastica”. 

“Ognuno di noi ritengo che abbia dato un piccolo contributo ad un grande cambiamento, tanti piccoli pezzi che stanno componendo un nuovo puzzle, una nuova scuola. Non si è trattato di riproporre in formato digitale quello che si faceva tradizionalmente in classe”.

“Un cambio di prospettiva”.