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 La nuova valutazione degli alunni nella scuola Primaria cambia rimanendo se stessa.

Per la valutazione periodica e finale degli alunni di scuola Primaria non vengono più assegnati i voti numerici. A tal proposito, sin da subito, il Dirigente Scolastico Professor Marco Barbisotti, la Vicaria la Dottoressa Daniela Ferlin e tutto il corpo docenti dell’IC “Via Dante” di Voghera hanno ratificato l’ordinanza Ministeriale numero 172 dello scorso 4 dicembre 2020, la quale modifica la valutazione per gli alunni di scuola Primaria utilizzando per ogni singola disciplina il Giudizio Descrittivo in relazione a 4 livelli di apprendimento, e vale a dire: avanzato; intermedio; base; in via di prima acquisizione. A loro volta i 4 livelli si rifanno a 4 dimensioni dell’apprendimento così delineate:

a) l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente;

b) la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire;

c) le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti informali e formali;

d) la continuità nella manifestazione dell’apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai.

La valutazione degli alunni con bisogni educativi speciali, per cui è stato predisposto un Piano Educativo Individualizzato oppure un Piano Didattico Personalizzato, fa riferimento agli obiettivi prefissati in tali documenti.

La valutazione cambia rimanendo se stessa perché continua ad avere una connotazione fortemente formativa, valutando il percorso, il processo di crescita di ogni singolo discente che apprende e si forma come futuro cittadino del mondo di domani.

Un mondo pieno di sfide da affrontare e da dover fronteggiare al meglio, in continua mutazione e con pochi punti saldi di riferimento, scenario nel quale, la scuola assieme alla famiglia risultano le agenzie educative più importanti.

 

Giuseppe Nasti