MINO MILANI … UNO DI NOI

Nell’ambito delle manifestazioni per il Centenario della Grande Guerra, gli alunni della scuola secondaria si sono recati presso il Museo Storico di Voghera per incontrare il noto scrittore pavese Mino Milani e condividere alcune riflessioni sul conflitto.
Carlo Milani, padre dello scrittore, durante la Prima guerra Mondiale fu chiamato a combattere nel quinto Reggimento del Corpo degli Alpini, nel Battaglione “Monte Spluga”. “Diario di guerra” è il racconto della sua esperienza in battaglia.
Abbiamo ascoltato con interesse la lettura di una pagina di questo libro in cui vengono descritte le brutture, la desolazione, l’infelicità e la morte causate dalla guerra.
Tutte le guerre sono terribili, ma per Mino Milani, la Prima Guerra Mondiale è stata quella che l’ha turbato di più, perchè ha coinvolto suo padre.
In famiglia, Carlo Milani non parlò mai spontaneamente della sua esperienza di soldato, ma il figlio, desideroso di conoscere, poneva quesiti e il padre non negava mai risposte.
Anche i ragazzi presenti avevano molte domande per Mino Milani: qualcuno ha chiesto cosa consiglierebbe a chi volesse intraprendere la carriera militare e lo scrittore ha risposto che ognuno deve perseguire la propria passione e ci ha raccontato che i suoi zii volevano che diventasse medico, come loro. Ma la facoltà di medicina non era per lui, non era proprio portato, ed ebbe il coraggio di iscriversi a Lettere, contro il parere dei suoi parenti.
Tra i suoi rimpianti c’é quello di non aver studiato di più quando era ragazzo. Ha ricordato di un 3 in greco preso in prima liceo classico da una prof. rompi p…e. Si è espresso proprio così! E a quel punto ho pensato: Mino Milani è uno di noi!
Una volta, mentre parlava ad una conferenza (aveva già raggiunto notorietà grazie ai suoi libri) ha notato tra il pubblico un viso familiare. Quella persona, alla conclusione dei lavori, andò ad abbracciarlo: era la prof. Galletti, docente di latino e greco al liceo classico.

Alla domanda “Qual è stato il momento più bello della sua vita” credevo rispondesse: la vincita di un premio letterario o l’assegnazione della direzione di questo o quel giornale. E invece no! Il momento più importante per Mino Milani fu il primo amore, sbocciato quando lui aveva quindici anni e la ragazza sedici e mezzo, poi lei comportandosi da “vigliacca” (così l’ha definita!) l’ha lasciato, forse per un ragazzo più grande.

Mino Milani non ha parlato solo di guerra, ma di amore, scelte, entusiasmo … insomma di vita e l’ha fatto in quel modo serio e delicato con cui ha conquistato una generazione dopo l’altra.

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Letizia