Un dirottamento casuale

Il giorno 11 settembre del 2001 alle ore 15:00, un aereo con a bordo 200 passeggeri partito da Milano Malpensa stava sorvolando Amsterdam.

L’aeromobile si stava dirigendo verso Miami quando, all’incirca a metà del viaggio, un uomo si alzò urlando contro gli assistenti di volo e i passeggeri minacciando di uccidere con un coltello un’anziana signora.

Subito le hostess cercarono di farlo ragionare, ma lui non ne volle sapere, così, uno steward molto coraggioso, gli si avvicinò da dietro e lo colpì alla nuca stordendolo. Gli altri steward gli sottrassero il coltello e lo immobilizzarono in un sedile.

Appena l’aereo atterrò, la polizia arrestò il terrorista, che tutt’ora è in galera in un carcere di massima sicurezza in Sardegna.

∼Intervista ad un’assistente di volo (la mamma di Simone) in servizio su quell’aereo∼

“Come mai non siete atterrati a Miami?” 

“Perché Miami si trova vicino a New York, dove quel giorno c’è stato l’attentato alle Torri Gemelle; quindi la torre di controllo ha preferito farci atterrare in Brasile.

“Che emozioni ha provato quando il terrorista ha minacciato la signora?”

“Sicuramente molta tensione perché non capita tutti i giorni di subire un dirottamento per colpa di un attentato così grande.”

“Quali sono le procedure da adottare in caso di dirottamento?”

“Prima di tutto bisogna far sedere i passeggeri e annunciare loro ciò che sta per  accadere in seguito. Dopo sperare che nessuno si agiti, fare in modo che tutti mantengano la calma. Un segnale da adottare in caso di dirottamento è quello di  inserire il codice per entrare nella cabina di pilotaggio e avvisare il comandante di ciò che sta accadendo, per poi informare la torre di controllo.

“Le piace il suo lavoro?”

“Sì molto, perché mi è sempre piaciuto girare il mondo.”

Luca e Simone