Legalità vs illegalità

In queste due settimane la nostra classe ha partecipato a due incontri sul tema della legalità tenuti dalla psicologa dottoressa Martignoni, che ha presentato vari aspetti, tra cui la differenza tra legale e illegale.
La Legalità
Con legalità si intende tutto quel complesso di diritti e doveri di ogni cittadino che permetta una vita serena al singolo individuo all’interno di una società. La legalità non è soltanto un concetto astratto legato alla giustizia o alla morale, ma un vero e proprio percorso fatto di costante impegno del rispetto delle regole e di acquisizione di principi. I principi della legalità si apprendono dalla nascita, prima all’interno della famiglia, poi nella scuola e nella società. Legalità in fondo per molti vuol dire non sporcare il banco, non imbrattare i muri, non fumare sigarette all’interno delle mura scolastiche e tanto altro, ma è anche avere rispetto per tutto ciò che ci circonda, per tutte quelle cose che per noi hanno un’utilità, per tutte quelle cose che sono a nostra disposizione: nostre o della scuola non cambia perché se impariamo a rispettare tutto ciò che ci appartiene saremo portati a rispettare maggiormente anche tutto quello che non ci appartiene. Quando pensiamo alla legalità ci vengono in mente il poliziotto, il carabiniere, la guardia giurata, ma è legalità anche l’uomo che paga alla cassa in quanto sta acquistando con i suoi soldi la merce che gli serve senza ricorrere al furto. Legalità è rispettare le leggi e il prossimo senza pretendere nulla in cambio. Se la legalità non ci fosse la gente vivrebbe allo stato brado, dove chi è più forte regna e chi è più debole soccombe.
Per questo motivo non dovremmo lamentarci delle leggi, del fatto che sono troppe e che alcune ci sembrano inutili. Senza esse non potremmo continuare a fare la comoda vita che facciamo ora.
Quindi legalità è anche aprire gli occhi e capire che, per quanto alcune possano infastidirci, le regole sono state fatte unicamente per il nostro bene.

L’ILLEGALITA’
Perché i giovani vengono spinti a certe azioni in una società che fornisce loro i più vari mezzi di svago? La risposta più frequente è che i ragazzi di oggi prendono come modelli i personaggi televisivi e dei videogiochi, ed è qui lo sbaglio maggiore. Vengono poche volte considerati i luoghi frequentati e le persone che li circondano. Spesso i troppi svaghi forniti provocano nei giovani una voglia di evadere dalle regole del quotidiano, che li porta a compiere azioni che si potranno ritrovare alla base di una possibile, e sempre maggiore, forma di illegalità futura, quali il trasporto in autobus senza biglietto, l’inosservanza delle regole della strada o il danneggiamento di beni pubblici. In questi casi vi è un forte bisogno di intervento da parte degli adulti, genitori o educatori, i quali però non sempre forniscono modelli positivi, educando in modo sbagliato i ragazzi e non seguendoli con il giusto controllo durante il percorso della crescita. Quello della legalità è un argomento molto trattato da parte delle scuole, le quali sono spesso testimoni di episodi di bullismo, teppismo e spaccio di stupefacenti. Vengono costruiti percorsi di “educazione alla legalità”, dai quali gli studenti traggono spunti di riflessione per essere indirizzati verso la giusta strada, ma spesso queste attività provocano l’effetto contrario. La criminalità giovanile può essere superata instaurando nei ragazzi l’idea che per ottenere giorno per giorno delle soddisfazioni e per essere considerati persone “buone” da parte della società, basta vivere nel piccolo mondo degli amici e della famiglia, impegnarsi nel discorso di valore, aiutare gli altri a compiere i propri doveri. La visione del guadagno ricavato dall’onestà renderebbe i giovani sicuramente fieri della loro realtà quotidiana e delle loro azioni, le quali non sarebbero più indirizzate all’illegalità.

Camilla, Giulia, Alessia, Elisa, Davide.