Grazie prof. Cantarella!

27 febbraio.
Perché in 2^ E sono tutti vestiti in modo elegante?
Per un’occasione straordinaria: la “gita “al Teatro la Scala di Milano.

Alle 11.00, dopo le prime tre ore di lezione, partiamo e alle 12.00 siamo già a Milano.
Che giornata fantastica: pranzo al Mc Donald’s, passeggiata per via Monte Napoleone, visita a piazza Duomo e al Museo del Novecento dove ammiriamo, tra l’altro, il quadro di Pelizza da Volpedo “Quarto Stato’.
E poi giungiamo alla Scala per assistere alla rappresentazione del “Barbiere di Siviglia”.

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Il teatro alla Scala è il più celebre d’Italia e forse d’Europa, ma l’esterno è molto sobrio.
Fu costruito da Giuseppe Piermarini, in stile neoclassico su incarico dell’amministrazione asburgica, fra 1776 e 1778. Il nome deriva da Beatrice Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti, che qui a fine ’300 aveva fatto costruire una chiesa.
Ma quando entriamo rimaniamo senza fiato per la bellezza, la grandezza e la ricchezza del teatro.
La sala in legno a quattro ordini di palchi e due gallerie, nella classica planimetria a ferro di cavallo, guarda un palcoscenico tuttora fra i maggiori in Italia, e soprattutto vanta un’acustica di straordinario effetto. Nell’800 si arricchì il decoro e si modificò il foyer, poi fu rimodernato ancora nel 1936. Nell’agosto 1943 fu semidistrutto da un bombardament, ma a guerra finita fu subito messo in testa all’elenco degli edifici milanesi da ricostruire, e puntigliosamente rifatto in modo identico. Oggi la Scala si presenta ulteriormente rinnovata. Sotto la guida di Mario Botta, fra 2001 e 2004 si sono svolti radicali lavori di restauro conservativo, ristrutturazione, ampliamento degli spazi dietro le quinte e ammodernamento degli impianti; tra le nuove strutture, spicca sul retro dell’edificio la torre che ospita la macchina scenica. La stagione teatrale inizia tradizionalmente il 7 dicembre, giorno di S. Ambrogio con la famosa ‘prima’, rito mondano a cui partecipano molti vip.

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Il “Barbiere di Siviglia” è un’opera buffa di Gioacchino Rossini che andò in scena per la prima volta il 20/02/1816, ma fu un fiasco clamoroso. Non si perdonava al giovane musicista di aver osato mettere in musica lo stesso soggetto usato dal celebre Paisiello. Il successo è arrivato però subito dopo e oggi è un’opera celeberrima.
La storia racconta dell’amore fra il ricco conte di Almaviva e Rosina la quale vive con il tutore don Bartolo. Questi vuole a tutti i costi impedire il fidanzamento, poiché l’unione tra i due gli impedirebbe di amministrare il patrimonio della giovane.
A questo punto entra in scena il famoso barbiere di Siviglia, Figaro, che aiuterà il conte Almaviva, escogitando con lui alcuni stratagemmi per far sì che riesca a comunicare attraverso dei biglietti con la sua amata. Alla fine l’amore trionfa: Rosina e il conte si sposano e Don Bartolo si calma quando lo sposo gli dice di non aver bisogno della dote.
Tutti festeggiano l’unione degli sposi.

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Dobbiamo ringraziare la professoressa Cantarella per questa meravigliosa esperienza.
L’abbiamo intervistata per avere maggiori chiarimenti.

Quando ha avuto l’idea di portare i ragazzi a teatro e proprio alla Scala?

Vent’anni fa ha avuto inizio un Progetto della Scala indirizzato alle scuole e il nostro Istituto ha immediatamente aderito.Ogni anno, ininterrottamente dal 1998, preparo e accompagno i ragazzi della Plana ad assistere ad opere e balletti  Spesso siamo andati anche più volte nell’arco di uno stesso anno scolastico.

Quali sono gli obiettivi di questo progetto?

Il teatro alla Scala è il luogo ideale per assistere alle opere liriche, quindi portare i ragazzi in un teatro così prestigioso li aiuta ad apprendere, ascoltare, capire meglio le varie opere o balletti. Inoltre moltissimi ragazzi non avrebbero mai la possibilità di andarvi autonomamente o con le loro famiglie. Per alcuni rimane un’occasione irripetibile, un’opportunità straordinaria.

E’ sempre stata contenta dell’organizzazione del progetto?

Sì, sempre. Anche perché lo organizzo personalmente facendo attenzione a tutti i particolari. (Confermiamo la prof è una vera perfezionista! ndr)

Organizza sempre tutto lei da sola?

No, mi ha sempre aiutata una cara collega, da poco in pensione, la professoressa Maura Ghezzi.

Quando sarà in pensione anche lei, aiuterà ancora la scuola?

Si, certamente, proprio perché credo nella validità educativa di questo progetto e nell’opportunità di avvicinare i ragazzi alla lirica, al balletto classico e a un teatro di questo valore.

Qual è la sua opera lirica preferita?

Non ho un opera preferita, ma  alcune mi piacciono in modo particolare come ad esempio Il Barbiere di Siviglia.

Quanti anni aveva la prima volta che è andata alla Scala?

La prima volta che ci sono stata ero molto grande, avevo 40 anni.

Ha mai avuto delle classi che si sono comportate male?

No, mai. Anzi mi sono sempre stati fatti complimenti per il comportamento educato dei miei alunni.

Ed è sempre piaciuto ai ragazzi?

Sì, sempre, i ragazzi capiscono subito che si tratta di un teatro particolare. Non solo piace, mette anche un po’ soggezione. E  i ragazzi capiscono di aver vissuto un’esperienza importante.

Preferisce l’opera o i balletti?

Mi piace di più l’ opera lirica.

C’è mai stato un fiasco?

Sì, l’ultima volta che abbiamo assistito ad uno spettacolo : era il 22 Gennaio. Era stata cambiata la scaletta e ci era stata proposta un’opera che ,a mio avviso,non era adatta ai bambini.

E’ mai stata alla prima della Scala?

No, mai. Soprattutto per il costo elevato del biglietto.

Gli alunni della 2 E